Con il D.L. 18 dicembre 2023 n. 145, più comunemente conosciuto come decreto Anticipi, entra in vigore l’obbligo del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti turistici inferiori a 30 giorni.
Dopo una prima fase sperimentale che ha coinvolto alcune regioni, da Nord a Sud, comprese le Marche, tutte le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere avranno 60 giorni di tempo dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 3 settembre 2024, per adeguarsi.
Il Ministero del Turismo specifica che le disposizioni di cui all’articolo 13-ter, decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145 si applicano quindi a decorrere dal 2 novembre 2024, pena una serie di sanzioni che variano in base alla tipologia di violazione.
Sarà obbligatorio, per tutti i proprietari di immobili destinati agli affitti brevi, registrarsi in una Banca dati Nazionale (BDSR) e ottenere un Codice Identificativo Nazionale (CIN) da esporre sia all’esterno dell’alloggio che in ogni annuncio online. Una novità di respiro nazionale tesa a stabilire parametri omogenei e processi standardizzati al fine di garantire la tutela del consumatore e la trasparenza del mercato. La BDSR, gestita direttamente dal Ministero del Turismo, censisce e monitora sia le unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche o alle locazioni brevi che le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.
La procedura di richiesta del CIN sarà corredata da una dichiarazione sostitutiva ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto 28/12/2000 n. 45 che attesti i dati catastali dell’unità immobiliare e la sussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti secondo quanto previsto nel Decreto Anticipi.
Tra i nuovi obblighi di legge per gli affitti brevi gestiti sia in forma imprenditoriale che non, si rende necessaria l’installazione di dispositivi di rilevazione di gas e monossido di carbonio funzionanti, oltre all’inserimento di almeno un estintore ogni 200 mq e per ogni piano dell’unità immobiliare.
La Banca dati Nazionale è attualmente abilitata all’interoperabilità con le banche dati regionali e delle Province Autonome, per cui gli immobili dotati di CIR (Codice Identificativo Regionale) ottengono il CIN in modo prioritario rispetto a chi ne è sprovvisto. Dato che l’uno è propedeutico all’ottenimento dell’altro, entrambi gli adempimenti saranno mantenuti e i codici alfanumerici egualmente esposti fuori dall’immobile e in ogni annuncio online.
Fino ad ora, per gli immobili nel nostro portfolio, osservavamo scrupolosamente il testo unico delle norme regionali in materia di Turismo (Legge Regionale n. 9/06) che, con l’articolo art. 43 ter, istituiva il registro delle strutture ricettive in cui venivano iscritte solo quelle dotate di Codice identificativo Regionale (CIR) e che avevano quindi completato tutti gli adempimenti di legge.
L’affitto breve è spesso soggetto a modifiche e novità, la tempestività nella risposta e la capacità di adeguarsi alle richieste normative sono solo alcune delle incombenze burocratiche a cui un’azienda strutturata e specializzata come fued può adempiere in vece del proprietario.