L’affitto breve offre vantaggi sia al conduttore che al locatore. L’affittuario ha la possibilità di godere di tutte le comodità e della privacy di una casa a un costo inferiore rispetto al soggiorno in albergo. Il proprietario, dal canto suo, non è obbligato a vincolarsi per un lungo periodo, potendo disporre del proprio immobile con maggiore libertà e senza pregiudicarne la redditività. Trattandosi di una soluzione in grado di intercettare esigenze e target diversi l’aumento fisiologico della domanda ha reso necessario un intervento di regolamentazione normativo e fiscale da parte dello Stato. La normativa in vigore dal 2017 mira a tutelare gli operatori del settore, definendo innanzitutto i limiti temporali.
L’Agenzia delle entrate definisce il contratto di locazione breve «un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a trenta giorni, stipulato da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa». Per questi contratti non sono previsti la registrazione all’Agenzia delle Entrate né il pagamento di bolli. Chi cede in affitto un immobile per meno di trenta giorni consecutivi può versare il 21% di quanto incassato. Le piattaforme di intermediazione, agendo come sostituto di imposta, sono tenute a trattenere la somma per poi versarla nelle casse dello stato attraverso un modulo F24. Mentre a chi non volesse beneficiare della cedolare secca, il 21% di trattenuta viene calcolato come acconto per il saldo dell’Irpef a fine anno.
Le condizioni fiscali favorevoli per chi affitta casa per brevi periodi sono limitate a chi mette sul mercato non più di quattro appartamenti per periodo di imposta. Negli altri casi l’attività di locazione si presume svolta in forma imprenditoriale, anche per i contratti stipulati tramite soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di appartamenti. Dal 2023 per questi ultimi scatterà un ulteriore obbligo: oltre a nome e codice fiscale del locatore e indirizzo, durata e importo del contratto, i portali dovranno comunicare l’anno di riferimento e i dati catastali dell’immobile locato. Una decisione tesa a individuare meglio gli elementi del contratto di locazione breve.